Guardo l’orizzonte
in cerca di una vela
che mi porti un sole nuovo
ed un giorno diverso,
ma il tempo passa
ed il vento canta il suo solito
triste lamento.
Guardo l’orizzonte,
mentre il sole continua
la sua monotona danza
tra il mare ed il cielo,
folle pendolo
che scandisce
il tempo
all’Uomo.
Guardo l’orizzonte
in cerca di una vela
che mi porti un sole nuovo,
ma la risacca ha portato a riva
solo un pezzo di legno,
contorto come il mio
dolore.
Avanzano lentamente,
senza fretta,
per conquistare il loro pezzo di cielo.
Leggere nella loro bianca
vaga
vastità,
galleggiano in un mare invisibile
mentre Zefiro le modella
nelle forme della fantasia.
Ombre dipinte di luce dal sole nascosto
rubano i raggi alla terra gelata,
manto pietoso a nascondere al cielo
la nostra tristezza.
Quando il fuoco nel cielo
infiammerà l’orizzonte
ed il mormorio del vento
sussurrerà tra le palme,
quando le onde lontane
si frangeranno sulla barriera
cantando la loro morte,
quando la laguna di cristallo
rifletterà la luna
ed il suono delle conchiglie
si perderà nella vastità
dell’Oceano,
allora siediti in riva al mare
ed aspetta.
Quando le ragazze sulla spiaggia
chiameranno i Delfini
e le piroghe lentamente
torneranno all’Atollo,
quando la notte porterà con sé
la fredda luce delle stelle
e la pelle rabbrividirà
al suo tocco,
quando anche l’ultima brace
si spegnerà nella sabbia
e il silenzio scenderà
sul villaggio,
allora siediti in riva al mare
ed ascolta.
Batti le mani,
batti le mani
e canta,
canta la tua gioia
e grida,
grida il tuo dolore
e balla,
balla, finchè il tuo corpo non cadrà sfinito
sulla terra,
su quella terra che un giorno ti accoglierà.
Batti le mani,
batti le mani
e canta,
canta la tua tristezza
e grida,
grida la tua libertà
e balla,
balla, finchè, cadendo sulle scarne ginocchia,
non alzerai tremando le mani al Cielo,
a quel Cielo che vide i tuoi Padri
battere le mani
al ritmo della loro
vita.
Avere qualcuno a cui indicare le stelle
Avere qualcuno per cui cogliere un fiore
Avere qualcuno con cui sognare la luna
Avere qualcuno…
Quando morirò
un altro uomo
sarà dimenticato
e un altro bimbo
nascerà
guardando
davanti a sè.
La mente
si scioglie
sotto il peso
del silenzio
e cade
goccia a goccia
nelle visceri
del mio
inconscio.
Star
Closed in a well
of darkness,
in a silence
of frost,
I looked up
towards a small
light
at the top of the Infinite
and I felt
small.
Chiuso in un pozzo
di buio,
in un silenzio
gelato,
ho sollevato lo sguardo
verso una piccola
luce
in cima all’Infinito
e mi sono sentito
piccolo.
Goccia dopo goccia
onda dopo onda
inesorabilmente
con la lentezza dell’eternità
il mare scavava la roccia,
come sempre,
per sempre.
Regolari, come il battito del tuo cuore,
sentivi le onde frangersi sotto di te,
scandire il tempo
alla tua vita.
Ed il vento,
gridando la sua rabbia,
strappava il cielo a brandelli,
e dalle ferite
la luce
scendeva
a trafiggere il mare.
Era bello,
e triste;
triste come un fiore reciso
caduto sulla terra bagnata,
triste,
triste come te.
E la pioggia ti lavava
le lacrime.
Cos’è che dà un senso
alla vita?
Perché vivo?
Una risposta?
Forse troppe.
Forse l’unica cosa che dà un senso alla vita
è cercare una risposta
a questo perché.