Dizionario generale Veneziano


Veneziano

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Informazioni sulla lingua
Codice -VNZ
Lingua Veneziano
Famiglia Indo-europea, Italica
Dialetti Il veneziano č un dialetto della lingua veneta.
Paese Venezia (circa 275.000 abitanti)
Popolazione Veneziani
Alfabeto Latino moderno
 
Informazioni sul dizionario WB
Tipo Generale
Versione 1° Maggio 2003 [13.501]
Dimensioni 3100 termini (Veneziano-Italiano)
4277 termini (Italiano-Veneziano)
Fonte Dizionario realizzato da Gabriele Brunini  Posta.
Contributi -
 
Informazioni sul dizionario WBX
Tipo Generale
Versione 19 Maggio 2005 [15.519]
Dimensioni 2803 termini (Veneziano-Italiano)
4428 termini (Italiano-Veneziano)
Fonte Dizionario realizzato da Gabriele Brunini  Posta.
Contributi Riveduto, corretto e ampliato da parte di Dario de Judicibus.
 
Altre informazioni
Localizzazione italian
Caratteri [WB] ISO-8859-1, [WBX] UTF-8
Installazione [WB] Questo dizionario non richiede il supporto multilingue di Windows 95/98.
[WBX] Questo dizionario richiede un qualunque tipo di carattere che supporti i blocchi Unicode Basic Latin e Latin-1 Supplement.
Annotazioni Č possibile scrivere nel dialetto veneziano senza impiegare segni speciali. Alcune difficoltā che derivano dalla resa di /s/ sorda (suono in cui le corde vocali non entrano in vibrazione), e di /s/ sonora (in cui le corde vocali invece vibrano), vengono eliminate usando i segni /s/, /ss/ e /z/.

In particolare, /ss/ segnala il suono di /s/ sorda intervocalica, come in pressa = fretta, crésser = crescere.

/s/ semplice rende il suono di /s/ sorda: in inizio di parola, davanti a vocale, come in saver = sapere, sugar = asciugare; all'interno di parola, dopo consonante, come in calsa = calza, granso = granchio; a inizio di parola, davanti alle consonanti /c/f/q/t/, come in scarogna = scalogna, sfiga = sfortuna, sperar = sperare, squadrā = squadrato, strambo = strano. A inizio di parola, davanti a -ci, -ce, /s/ č seguita da un trattino, che segnala che /s/ e /c/ vanno pronunciate separate, come in s-cenza = scheggia, s-ciafo = schiaffo.

/s/ semplice rende il suono di /s/ sonora: in posizione intervocalica, come in ciesa = chiesa, isolan = isolano; in inizio di parola, davanti alle consonanti /b/d/g/l/m/v/, come in sberla = ceffone, sdrolbo = sciocco, sgionfo = gonfio, slavacio = lavatura, svanimento = svenimento.

Si rende con /z/ il suono di /s/ sonora a inizio parola davanti a vocale, come in zendal = scialle, zonta = aggiunta, e all'interno di parola dopo consonante, come in garza = garza, spienza = milza.

In omaggio a una consolidata tradizione, si usa il segno /x/ per rendere /s/ sonora nella terza persona del verbo čsser = essere e suoi enclitici: El xe = egli č; Xelo lu? = č lui? Xela ela? = č lei? etc. In alternativa si puō usare /z/: ze, zelo, zela etc.

Va infine tenuto conto di un fenomeno tipico del dialetto veneziano (ma anche del padovano e in parte del trevigiano), ossia il particolarissimo suono che assume la consonante /l/ in posizione intervocalica. Si tratta si un suono particolarissimo, di ardua descrizione e quasi impossibile da apprendere da chi non č di madrelingua veneziana. Il fenomeno conosce due gradi di intensitā: si parla comunemente di "evanescenza" di /l/, tra i seguenti gruppi di vocali:

· a-a, come in: ala, bala.
· a-o: alora, babalon, balon.
· a-u: palugo, saludar.
· o-a: bagolada, bātola.
· o-o: āmolo, bōcolo.
· o-u: palųo, volųo.
· u-a: culata, sculassar.
· u-o: bulo, mulo.


/l/ tende invece a dileguo quando si trova tra le vocali:

· a-e: alegrėa, balengo.
· a-i: caligo, faliva.
· e-a: anguela, cassela.
· e-e: beleto, velen.
· e-i: armelin, trivelin.
· e-o: belo, sportelo.
· e-u: deluvio, veludo.
· i-a: bailada, vilan.
· i-e: bile, fileto.
· i-i: fāssili, stabilimento.
· i-o: filo, sutilo.
· o-e: boleta, góndole.
· o-i: bagolina, gātoli.
· u-e: bulegar, pulesin.
· u-i: fantulin, pulito.

Testo fornito da Gabriele Brunini.